Note Metodologiche

  1. Fonti dei dati

Le variabili utilizzate provengono dalle seguenti fonti:

  1. Metodologia di rilevazione

Dopo la sperimentazione positivamente compiuta sui laureati di primo livello del 2005, l'XI indagine sulla condizione occupazionale è stata estesa a tutti i laureati post-riforma del 2007 (primo livello, specialistici e specialistici a ciclo unico) intervistati ad un anno dalla laurea. Si sottolinea che l'indagine 2008 ha coinvolto, per la prima volta, coloro che hanno concluso gli studi con una laurea specialistica, di secondo livello. L'estensione della rilevazione all'intero anno solare consente di disporre di elaborazioni fino a livello di corso di laurea, così da soddisfare le esigenze conoscitive avanzate dal Ministero 1 nonché di rispondere alle richieste degli atenei, soprattutto di quelli di più ridotte dimensioni.

Il numero consistente di laureati post-riforma indagati (oltre 140mila, complessivamente) ha imposto una significativa revisione organizzativa dell'indagine, innanzitutto con l'introduzione della doppia tecnica di rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interview) e CATI (Computer Assisted Telephone Interview). In particolare, tutti i laureati in possesso di posta elettronica (pari all'85%) sono stati contattati via e-mail ed invitati a compilare un questionario ospitato sul sito web di AlmaLaurea; la procedura di rilevazione ha previsto due solleciti. Successivamente, tutti coloro che non hanno risposto al questionario on-line (nonché, ovviamente, i laureati senza indirizzo e-mail) sono stati contattati telefonicamente, al fine di raggiungere i tassi di risposta elevati che contraddistinguono abitualmente le indagini AlmaLaurea. Per garantire l'essenziale identità dell'intervallo trascorso fra conseguimento del titolo e intervista, i laureati sono stati contattati in due diversi momenti: tra aprile e giugno 2008 sono stati intervistati i laureati del periodo gennaio-giugno, tra settembre e novembre quelli di luglio-dicembre 2.

L'introduzione della doppia metodologia di indagine, in particolare della tecnica CAWI, ha comportato un profondo riesame del questionario di rilevazione, che è stato significativamente ridotto. Nonostante tutto, comunque, le principali informazioni relative alle esperienze formative e lavorative compiute dopo il conseguimento del titolo sono state preservate, così da lasciare praticamente inalterato il patrimonio informativo a disposizione degli atenei.

La tradizionale rilevazione sui laureati pre-riforma ha invece mantenuto la consolidata impostazione di rilevazione: l'indagine ha pertanto riguardato tutti i laureati (oltre 64mila) della sessione estiva degli anni 2007, 2005 e 2003, coinvolti rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. Per questi collettivi la rilevazione è stata compiuta attraverso metodologia CATI e si è svolta tra settembre e novembre 2008 3. Il questionario sottoposto ai laureati del 2007 e del 2005 è il medesimo utilizzato per i laureati post-riforma; ai laureati del 2003 è stato invece somministrato un questionario più articolato, con ulteriori domande volte ad indagare, in particolare, le caratteristiche del lavoro svolto.

La documentazione resa disponibile si articola pertanto nelle due componenti pre e post-riforma (quest'ultima, a sua volta, in primo livello, secondo livello, nonché a ciclo unico), aumentando inevitabilmente il grado di complessità delle analisi che verranno compiute. Per le peculiarità del percorso di studio i laureati specialistici a ciclo unico del 2005 e del 2003 sono stati assimilati ai laureati pre-riforma.

Si tenga inoltre presente che in alcuni casi il numero di laureati coinvolti nell'indagine non coincide esattamente con quanto riportato nelle statistiche relative al profilo dei laureati; ciò è dovuto ad integrazioni o correzioni intervenute sulla banca dati successivamente alla redazione di tale rapporto.

  1. Atenei coinvolti

Gli atenei aderenti all'XI indagine sono nel complesso 47, dei quali 39 coinvolti anche nell'indagine a tre anni dal conseguimento del titolo e 27 in quella a cinque anni.

I laureati pre-riforma della sessione estiva del 2005 sono già stati coinvolti nell'analoga indagine 2006, compiuta ad un anno dal conseguimento del titolo. I laureati della sessione estiva del 2003, invece, sono stati contattati altre due volte: nel 2004 ad un anno dalla laurea, e nel 2006 a tre anni.

Viste le finalità delle tavole per ateneo predisposte (garantire a ciascuna università consorziata un'ampia documentazione che, per i laureati post-riforma viene articolata fino a riguardare i singoli corsi di laurea), i dati non sono stati interessati dalla procedura di "riproporzionamento", utilizzata invece per il materiale presentato in occasione del convegno annuale di AlmaLaurea. In quest'ultimo caso, infatti, il riproporzionamento è fondamentale per garantire stime rappresentative dei laureati italiani.

Considerazioni su alcuni collettivi non indagati

Dalla rilevazione 2008 sulla condizione occupazionale sono stati esclusi i laureati che hanno conseguito due titoli nei periodi in esame e che pertanto rischiavano di essere intervistati due volte ma con riferimento a lauree differenti. In particolare, per i laureati in possesso di laurea di primo e secondo livello è stato considerato il solo titolo di secondo livello; per coloro che possedevano due titoli dello stesso livello, è stato considerato il primo dei due; tra un titolo pre-riforma e uno post-riforma è stata data la precedenza a quello post-riforma.

Si è inoltre preferito escludere alcune categorie di laureati che hanno ottenuto il titolo di studio universitario in seguito a convenzioni speciali. Si tratta in particolare dei lavoratori nel campo sanitario ai quali l'Università di Chieti-Pescara ha riconosciuto l'esperienza professionale ai fini della laurea di primo livello in una delle discipline sanitarie e dei membri delle Forze dell'Ordine e delle Forze Armate che hanno concluso uno dei corsi istituiti presso gli Atenei di Bologna, Firenze, Modena e Reggio Emilia, Roma La Sapienza, Siena, Torino, Trieste e Tuscia.

Su richiesta dell'ateneo restano inoltre esclusi dall'indagine, vista la particolare natura del collettivo, i laureati del corso di laurea in Scienze strategiche dell'Università di Torino.

  1. Disponibilità della documentazione

La documentazione predisposta è consultabile in vari modi. Da un lato è possibile selezionare determinati sottogruppi di popolazione, circoscrivendo così l'analisi ad un collettivo ben definito; dall'altro è possibile comparare gruppi di laureati, attraverso un'analisi impostata su una specifica variabile di confronto.

Variabili di selezione disponibili

Le variabili di selezione disponibili sono: anni dalla laurea (uno, tre e cinque), tipo di corso (di primo livello, di secondo livello, specialistico a ciclo unico, pre-riforma), ateneo, facoltà, gruppo disciplinare, classe di laurea, corso di laurea. La variabile classe di laurea è ovviamente disponibile solo per i laureati post-riforma, così come la variabile anni dalla laurea è al momento selezionabile solo per i laureati pre-riforma, per i quali la rilevazione si è spinta fino al primo quinquennio successivo al conseguimento del titolo. Per facilitare la consultazione alcune variabili risultano visibili solo dopo aver operato una determinata selezione: ad esempio, la variabile classe di laurea è visibile solo dopo aver selezionato un tipo di corso post-riforma. Allo stesso modo anche la variabile corso di laurea, per i laureati post-riforma, è selezionabile solo dopo aver operato una scelta a livello di ateneo. Ciò dal momento che la variabile utilizza i codici della banca dati dell'offerta formativa Off.F.: ad ogni corso di laurea attivato presso un determinato ateneo (in alcuni casi anche presso una determinata sede) è associato un codice univoco, che non permette aggregazioni per il complesso degli atenei.
In alcuni casi, addirittura, un corso attivato presso un ateneo può cambiare codice pur non modificandosi il nome formale del corso; ciò, ad esempio, può avvenire in seguito a cambiamenti nel contenuto formativo, nell’attribuzione alla relativa classe di laurea, ecc. In questi casi i corsi sono trattati separatamente, perché diversi sono i codici Off.F. ad essi attribuiti. Accanto alla denominazione del corso è stato però indicato l’anno accademico fino al quale esso era attivo ("fino all’a.a.") oppure l’anno accademico da cui è divenuto attivo ("dall’a.a.").

Variabili di confronto disponibili

Le variabili di confronto disponibili sono: tipo di corso (di primo livello, di secondo livello, specialistico a ciclo unico, pre-riforma), ateneo, facoltà, gruppo disciplinare, classe di laurea, corso di laurea, genere, puri/ibridi, condizione occupazionale alla laurea, iscrizione alla specialistica. Le ultime quattro variabili sono selezionabili solo come variabili di confronto e non come variabili di selezione: in particolare, puri/ibridi è disponibile per tutte le lauree post-riforma, mentre iscrizione alla specialistica solo per i laureati post-riforma di primo livello. Inoltre, si ricorda che la variabile corso di laurea, per i laureati post-riforma, identifica ogni singolo corso di laurea attivato presso un determinato ateneo (in alcuni casi anche presso una determinata sede): pertanto, non è possibile operare confronti tra atenei, dal momento che ad ogni corso di laurea presente sul territorio è associato un codice univoco.

Variabili rilevate solo su alcuni collettivi

Alcune informazioni sono disponibili solo per determinati tipi di corsi di laurea. Si tratta in particolare di:

Per la maggior parte di queste variabili sono disponibili (nel presente documento) ulteriori spiegazioni riguardo le scelte di somministrazione e la descrizione delle modalità di risposta; si rimanda ai relativi paragrafi per avere informazioni ulteriori.

  1. Convenzioni e avvertenze

Dati mancanti e mancate risposte

Per i dati amministrativi le informazioni sono di fatto sempre complete, eccetto per la variabile voto di laurea (1 dato mancante nel collettivo dei laureati pre-riforma del 2005).

La variabile puri/ibridi (la cui definizione è riportata nel § 1.6), utilizza, in parte, documentazione proveniente dal questionario compilato dai laureandi alla vigilia della conclusione degli studi. Per tale motivo l'informazione non è disponibile per tutti i laureati, ma solo per la parte, comunque consistente, che ha compilato il questionario. Più nel dettaglio, l'informazione non è disponibile per il 12,7% dei laureati di primo livello, il 13,3% dei laureati di secondo livello, il 14,6% dei laureati specialistici a ciclo unico.

Per ciò che riguarda l'indagine sulla condizione occupazionale, la sola variabile per la quale si rileva una quota di "mancate risposte" (ovvero di persone che decidono, pur partecipando alla rilevazione, di non rispondere ad un determinato quesito) di una certa consistenza è, come ci si poteva attendere, il guadagno mensile netto (4,6% per il complesso dei laureati pre-riforma ad un anno; 3,6% per quelli di primo livello; 2,9% per quelli di secondo livello; 5,9% per i laureati specialistici a ciclo unico; 4,4% per i laureati pre-riforma a tre anni e 4,1% a cinque anni). Per tutte le altre variabili analizzate la quota di mancate risposte è più contenuta.

Per migliorare la comprensione e la lettura delle tavole, le mancate risposte non sono riportate: per tale motivo la somma delle percentuali può essere in taluni casi inferiore a 100.

Una quota di dati mancanti è presente per le variabili di confronto: condizione occupazionale alla laurea, puri/ibridi e iscrizione alla specialistica. Per migliorare la lettura delle tavole tale quota non è mai riportata, pur essendo compresa nel relativo totale "collettivo selezionato".

Arrotondamenti

I valori percentuali sono approssimati alla prima cifra decimale: a causa di tale arrotondamento, la somma delle percentuali è talvolta diversa da 100. Esulano naturalmente da tali considerazioni i casi in cui sono presenti "mancate risposte" (cfr. § 1.5).

Segni convenzionali

Nelle tavole predisposte, il trattino "-" viene utilizzato quando il fenomeno viene rilevato, ma i casi non si sono verificati, mentre il valore percentuale 0,0 indica che il fenomeno viene rilevato e si sono verificati dei casi, ma in percentuale inferiore allo 0,05.

Infine, il simbolo "n.p." indica che l'elaborazione non è riportata perché non pertinente con il collettivo esaminato (ad es., tipologia dell'attività lavorativa nel caso in cui nessun laureato del collettivo in esame sia occupato; caratteristiche della laurea specialistica scelta nel caso in cui nessun laureato di primo livello si sia iscritto alla laurea di secondo livello).

Il simbolo "*" indica invece che le statistiche non sono calcolate perché riferite ad un collettivo poco numeroso (inferiore a 5 unità; cfr. § 1.5).

Cautele nell'interpretazione dei risultati

Come si è già detto, le tavole documentano nel dettaglio tutti i collettivi con almeno 5 laureati; pertanto, qualora il gruppo di riferimento abbia numerosità inferiore a 5 unità (cfr., a titolo di esempio, la tavola ad un anno relativa ai laureati pre-riforma di Agraria dell'Università di Bologna), sono riportati solo numero di laureati, numero di intervistati e tasso di risposta alla rilevazione sulla condizione occupazionale; le restanti statistiche sono omesse, e segnalate dal simbolo "*".

Nell'analizzare i risultati occorre comunque tenere conto della numerosità di ciascuna popolazione di riferimento: qualora il numero di laureati considerati sia limitato, infatti, è necessario osservare più di una cautela nell'interpretazione dei risultati.

Occorre inoltre prestare attenzione ad alcuni gruppi di laureati, caratterizzati da percorsi lavorativi e formativi particolari. Fra tutti spiccano per rilevanza e specificità i percorsi di studio all'interno dei quali un'elevata quota di laureati (pre-riforma e specialistici a ciclo unico) si dedica ad attività formative post-laurea e, di conseguenza, ritarda inevitabilmente l'ingresso nel mercato del lavoro: Medicina e Giurisprudenza rappresentano gli esempi più classici. Ma più in generale è bene tenere in considerazione anche altre variabili, come la condizione occupazionale al momento della laurea o, per i laureati di primo livello, la scelta di coniugare studio e lavoro. Entrambi gli elementi, infatti, incidono significativamente sulle chance occupazionali e sulle caratteristiche del lavoro svolto. Per ciò che riguarda la prima variabile segnalata, non si deve dimenticare che coloro che lavorano al momento della laurea risultano generalmente più agevolati nell'inserimento nel mercato del lavoro, verosimilmente perché hanno già maturato l'esperienza necessaria ad ottenere un lavoro, tra l'altro in generale con caratteristiche migliori. È naturale che coloro che proseguono il medesimo lavoro dopo la laurea si trovano, in particolare ad un anno dal conseguimento del titolo, ancor più favoriti, soprattutto per ciò che riguarda stabilità lavorativa e retribuzioni. Anche il secondo elemento messo in luce (la scelta, per i laureati di primo livello, di coniugare studio e lavoro) incide profondamente sulle caratteristiche dell'attività lavorativa svolta, per ovvi motivi solitamente temporanea, part-time, con retribuzioni più contenute. Entrambe le variabili qui esposte possono essere prese in considerazione nelle tavole predisposte (come variabili di confronto), al fine di permettere immediatamente confronti tra i collettivi.

Considerazioni su alcune facoltà

Nel caso in cui sia presente, in uno stesso ateneo e per una stessa facoltà, un'organizzazione dell'offerta formativa articolata su più sedi, si è deciso di presentare i dati occupazionali tenendo conto di questa suddivisione; ciò al fine di rilevare gli esiti occupazionali distintamente per sede di studio. A maggior ragione tale articolazione è attuata quando all'interno dell'ateneo le facoltà presenti in sedi diverse sono formalmente distinte.

È importante sottolineare che alcune facoltà sono presenti in un solo ateneo: in tal caso, ovviamente, l'interpretazione dei risultati per il complesso degli atenei esige più di una cautela.

Infine, un'annotazione relativa ai laureati pre-riforma: accade raramente che non siano presenti laureati di una facoltà in un determinato anno (cfr., a titolo esemplificativo, la voce Architettura dell'Università di Bologna, in corrispondenza della quale si rilevano solo 13 laureati pre-riforma nel 2005, e nessuno nel 2007 e nel 2003). In tal caso le relative elaborazioni non sono riportate.

Significato del termine "laurea" nelle elaborazioni predisposte

Per agevolare la consultazione delle tavole si è deciso di utilizzare il termine "laurea", senza ulteriori specifiche relative al tipo di titolo analizzato (di primo livello, di secondo livello, ecc.). Fanno eccezione le elaborazioni disponibili per un solo tipo di corso, nel qual caso è riportata la relativa specifica al fine di connotare al meglio il collettivo in esame.

  1. Definizioni utilizzate, indici ideati

Laureati post-riforma puri e ibridi

I laureati post-riforma (di primo, secondo livello o specialistici a ciclo unico) "puri" sono coloro che appartengono ad un corso post-riforma fin dalla prima immatricolazione all'università; hanno quindi compiuto il loro percorso di studi per intero ed esclusivamente nel nuovo ordinamento. I laureati "ibridi" sono invece gli studenti che hanno concluso un corso post-riforma con il contributo di crediti formativi maturati all'interno di percorsi di studio pre-riforma.

Il procedimento di individuazione dei laureati puri/ibridi si basa sulle seguenti informazioni. Per i laureati di primo livello si considerano anno di immatricolazione, anno di conseguimento del diploma e le risposte fornite dai laureati alle seguenti domande contenute nel questionario compilato al termine degli studi:

Per i laureati specialistici si considera invece l'anno di conseguimento del diploma e le risposte fornite dai laureati alle seguenti domande contenute nel questionario:

Infine, per i laureati specialistici a ciclo unico si considera l'anno di immatricolazione.

Nelle tavole disaggregate per puri/ibridi, il dato riferito al complesso dei laureati selezionati comprende anche una quota di intervistati per i quali non è possibile ricostruire il percorso universitario (e quindi l'appartenenza all'una o all'altra modalità della variabile in esame) in assenza di informazioni relative alle precedenti esperienze universitarie.

Iscrizione ad un corso di laurea specialistica

Si tenga presente che:

Formazione post-laurea

Per ovvi motivi legati alle attività di formazione che è consentito seguire dopo il conseguimento del titolo di primo livello, nelle elaborazioni relative ai laureati post-riforma triennali non sono considerate le attività "dottorato di ricerca" e "master universitario di secondo livello" 4.

Si tenga inoltre presente che la modalità "ha partecipato ad almeno un'attività di formazione" è calcolata in modo differente per i laureati pre-rifoma intervistati a cinque anni 5. In particolare, concorrono alla formazione di tale quota anche le risposte relative alla frequenza di altri corsi di laurea successivi a quello del 2003, partecipazione a corsi di lingua straniera o di informatica, nonché l'esperienza legata al servizio civile nazionale volontario (tutte attività non riportate nelle tavole). La frequenza a corsi di lingua o informatica è l'attività che incide significativamente nella lievitazione della percentuale (per il complesso dei laureati la quota risulta superiore al 27%). Per tali motivi, e solo su questo tipo di informazione, il confronto tra i laureati pre-riforma a uno, tre e cinque anni non risulta corretto.

Condizione occupazionale e formativa dei laureati di primo livello

La condizione occupazionale e formativa dei laureati di primo livello è presentata attraverso due elaborazioni: oltre a quella tradizionale a tre modalità ("lavora", "non lavora e non cerca" e "non lavora ma cerca"), utile per fare confronti con gli altri tipi di corsi di laurea esaminati, è riportata anche una suddivisione in cinque modalità ("lavora e non è iscritto alla specialistica", "lavora ed è iscritto alla specialistica", "non lavora ed è iscritto alla specialistica", "non lavora, non è iscritto alla specialistica e non cerca", "non lavora, non è iscritto alla specialistica ma cerca"), così da dare particolare rilievo alle scelte lavorative e formative compiute dopo il conseguimento del titolo.

È naturale che la quota di occupati è data dalla somma di chi lavora e di chi lavora ed è iscritto alla specialistica. Analogamente per ottenere il totale di coloro che sono iscritti alla laurea specialistica occorre sommare chi lavora e studia e chi studia solamente.

Viste tali premesse, fra i laureati che non cercano (cercano) lavoro sono compresi coloro che non hanno un impiego, non sono iscritti alla laurea specialistica e dichiarano di non cercare (cercare) un lavoro.

Condizione occupazionale e tasso di occupazione

Analogamente all'indagine ISTAT sulla condizione occupazionale dei laureati, nelle elaborazioni predisposte sono considerati "occupati" i laureati che dichiarano di svolgere un'attività lavorativa retribuita, purché non si tratti di un'attività di formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione): dalla definizione si deduce pertanto che il percepimento di un reddito è condizione necessaria ma non sufficiente per definire un laureato occupato.

Il "tasso di occupazione (def. ISTAT - Forze di lavoro)", invece, ottenuto dal rapporto tra gli occupati e gli intervistati, si riferisce alla definizione utilizzata dall'ISTAT nell'indagine sulle Forze di lavoro (rilevazione continua). Secondo questa definizione ("meno restrittiva") sono considerati occupati tutti coloro che dichiarano di svolgere un'attività, anche di formazione, purché retribuita 6.

Tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione è stato calcolato seguendo l'impostazione utilizzata dall'ISTAT nell'ambito della rilevazione continua sulle Forze di Lavoro.

Il tasso di disoccupazione è ottenuto dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. Le persone in cerca di occupazione (o disoccupati) sono tutti i non occupati che dichiarano di essere alla ricerca di un lavoro, di aver effettuato almeno un'azione di ricerca di lavoro "attiva" nei 30 giorni precedenti l'intervista e di essere immediatamente disponibili (entro due settimane) ad accettare un lavoro, qualora venga loro offerto. A questi devono essere aggiunti coloro che dichiarano di aver già trovato un lavoro, che inizieranno però in futuro, ma sono comunque disposti ad accettare un nuovo lavoro entro due settimane, qualora venga loro offerto (anticipando di fatto l'inizio dell'attività lavorativa).

Le forze di lavoro sono date dalla somma delle persone in cerca di occupazione e degli occupati (sempre secondo la definizione ISTAT-Forze di Lavoro).

Quota che non lavora, non cerca ma è impegnato in un corso universitario/praticantato

Per fornire alle università aderenti gli strumenti per ottemperare ai "requisiti di trasparenza" richiamati nell'art. 2 del già citato D.M. 31 ottobre 2007, n. 544 e successivamente esplicitati nel Decreto Direttoriale del 10 giugno 2008, n. 61 (si veda in particolare la parte "Informazioni sui corsi di studio e sugli insegnamenti e le altre attività formative"), nelle tavole è stata prevista l'informazione relativa alla percentuale di laureati che non lavorano e non cercano lavoro perché proseguono gli studi (con un altro corso universitario o con un tirocinio/praticantato obbligatorio per accedere alla professione). In particolare, nella definizione applicata rientrano tutti coloro che risultano impegnati in tirocini o praticantati, dottorati di ricerca, scuole di specializzazione, master universitari (di primo o secondo livello), altri corsi di laurea (di qualunque tipo, comprese iscrizioni ad accademie o conservatori).

Condizione occupazionale alla laurea

Per i laureati di primo livello, per quelli specialistici a ciclo unico e per quelli pre-riforma è disponibile l'informazione sulla condizione occupazionale alla laurea grazie alla distinzione tra coloro che proseguono il lavoro iniziato prima della laurea, coloro che non proseguono il lavoro iniziato prima della laurea e coloro che hanno iniziato a lavorare dopo. Per i laureati specialistici è possibile inoltre isolare coloro che hanno iniziato a lavorare prima ancora di iscriversi al corso di secondo livello, rispetto a coloro che invece hanno trovato lavoro durante il biennio specialistico.

Efficacia della laurea nel lavoro svolto

L'efficacia del titolo universitario, che ha il pregio di sintetizzare due aspetti importanti relativi all'utilità e alla spendibilità del titolo universitario nel mercato del lavoro, deriva dalla combinazione delle domande inerenti l'utilizzo delle competenze acquisite all'università e la necessità (formale e sostanziale) del titolo per l'attività lavorativa. Secondo la chiave interpretativa proposta nello schema sotto riportato, si possono distinguere cinque livelli di efficacia:

Sono esclusi da tale classificazione, oltre alle mancate risposte, alcune modalità "anomale", difficilmente riconducibili ad una delle categorie sopra evidenziate: nella rilevazione ad un anno dalla laurea la modalità "non classificabile" corrisponde al 2,3% degli occupati (senza particolari differenze tra i tipi di corsi di laurea, salvo una leggera sottorappresentazione nel collettivo dei laureati specialistici a ciclo unico, tra i quali è pari all'1,3%), in quella a tre anni al 2,4% e in quella a cinque al 2,2%.

Tavola 1 – Definizione dell'efficacia della laurea

Utilizzo competenze universitarie

Utilità della laurea

Richiesta per legge

Neces-
saria

Utile

Non rich.
né utile

Non risp.

Elevato

ME

ME

E

NC

NC

Ridotto

E

AE

AE

PE

NC

Per niente

NC

NC

PE

NE

NC

Non risp.

NC

NC

NC

NC

NC


ME

Molto efficace

E

Efficace

AE

Abbastanza eff.


PE

Poco efficace

NE

Per nulla eff.

NC

Non classificabile

  1. Considerazioni su alcune variabili e relative aggregazioni

Età alla laurea

Il calcolo dell'età media alla laurea tiene conto non solo del numero (intero) di anni compiuti, ma anche della data di nascita e della data di laurea.

Voto di laurea

Il voto di laurea è espresso in 110-mi anche per i laureati pre-riforma della facoltà di Ingegneria dell'Università di Bologna (dove il voto è assegnato in 100-mi). Per il calcolo delle medie il voto "110 e lode" è posto uguale a 113; per tale motivo il voto medio di laurea può essere talvolta maggiore di 110.

Durata degli studi

È definita come intervallo di tempo trascorso tra la data convenzionale del 5 novembre dell'anno di immatricolazione e la data di laurea. Per le lauree specialistiche è l'intervallo fra il 5 novembre dell'anno di iscrizione al biennio conclusivo e la data di laurea.

Motivi dell'iscrizione alla laurea specialistica

L'elaborazione è riferita a tutti coloro che, dopo la laurea di primo livello, si sono iscritti alla specialistica, indipendentemente dal fatto che lo siano ancora ad un anno dal conseguimento del titolo triennale.

Motivi della non iscrizione alla laurea specialistica

Si tenga presente che:

Ateneo e facoltà di iscrizione alla laurea specialistica

Per valutare le caratteristiche della laurea specialistica scelta dai laureati di primo livello, si sono presi in considerazione l'ateneo e la facoltà di l'iscrizione al percorso di secondo livello. È però importante sottolineare che, in taluni casi, il cambiamento dell'ateneo determina, automaticamente, anche quello della facoltà, a causa della diversa articolazione dell'offerta formativa di ciascuna sede universitaria. La natura di questo cambiamento diventa allora solo formale: per tale motivo è utile prendere in considerazione anche l'informazione relativa alla natura della specialistica rispetto alla laurea di primo livello.

Tempi di ingresso nel mercato del lavoro

I tempi di ingresso nel mercato del lavoro sono calcolati sui soli laureati che hanno iniziato l'attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo universitario; sono pertanto esclusi tutti coloro che proseguono il lavoro iniziato prima del termine degli studi. Il tempo trascorso dalla laurea all'inizio della ricerca del primo lavoro e il tempo dall'inizio della ricerca al reperimento del primo lavoro sono calcolati escludendo ovviamente tutti coloro che dichiarano di non aver mai cercato un impiego.

Tipologia dell'attività lavorativa

Si tenga presente che:

Guadagno mensile netto

La domanda relativa al guadagno mensile netto prevede numerose fasce, espresse in euro: "fino a €250", "251-500", "501-750", "751-1.000", "1.001-1.250", "1.251-1.500", "1.501-1.750", "1.751-2.000", "2.001-2.250", "2.251-2.500", "2.501-2.750", "2.751-3.000", "oltre €3.000". La media è calcolata escludendo le mancate risposte ed utilizzando il valore centrale della classe di guadagno (salvo per la prima e l'ultima classe, per le quali sono stati considerati, rispettivamente, i valori puntuali 200 e 3.250). In taluni, rari, casi può verificarsi che nessun laureato risponda al quesito: in tal caso è riportato il simbolo "n.p.".

Ramo di attività economica

I ventitre rami di attività economica sono stati aggregati in base all'analogia esistente tra i settori e alla percentuale di risposte entro ciascuna modalità.

Si sottolinea inoltre che:

Motivi della non ricerca di un lavoro

Si tenga presente che "in attesa di chiamata dal datore di lavoro" comprende in senso lato anche chi è in attesa di avviare un'attività in conto proprio.



1 Cfr. D.M. 31 ottobre 2007, n. 544 e successivo Decreto Direttoriale del 10 giugno 2008, n. 61.

2 Per maggiore uniformità e comparabilità dei dati, la data di riferimento dell'indagine telefonica è stata fissata, nelle due occasioni di indagine, al 1° maggio e al 1° ottobre 2008, rispettivamente; in altre parole, a tutte le persone contattate dopo tali date si è chiesto di far riferimento alla loro situazione occupazionale al 1° maggio (1° ottobre) 2008.

3 Anche in tal caso, chi è stato intervistato dopo il 30 settembre ha reso risposte circa la propria situazione occupazionale alla data del 1° ottobre 2008.

4 In realtà vi sono alcuni laureati che, già ad un anno dal conseguimento del titolo di primo livello, hanno terminato la laurea specialistica o un corso di laurea quadriennale del vecchio ordinamento e quindi potrebbero iscriversi ad un dottorato di ricerca o ad un master di secondo livello. Il numero molto ridotto (277 laureati in complesso) ha però suggerito di non rilevare tali attività di formazione.

5 Si ricorda che a tale collettivo è stato sottoposto un questionario più articolato.

6 Per dettagli, cfr. ISTAT, La nuova rilevazione sulle forze di lavoro, Roma, 2004.

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