Master di primo livello

Master in Appalti pubblici ed anticorruzione nel quadro della legislazione emergenziale

Anno Accademico 2022/2023

Scuola di Giurisprudenza

Università di Camerino

Livello EQF: 7

Settore: giuridico

Sede del corso
camerino (MC), italia

Durata del corso
gen 2023 - gen 2024

Lingue in cui è tenuto il corso
Italiano

CFU rilasciati
60

Costo totale
non specificato

Contenuti

La normativa in materia di appalti pubblici riveste natura strategica, sotto molteplici profili, e costituisce un fattore importante per un adeguato sviluppo socio-economico del Paese. La più recente normativa italiana è derivata dal recepimento delle direttive europee in materia con lo specifico scopo, fra l’altro, di porre le condizioni, tecnico-giuridiche, necessarie a garantire l’accesso al mercato degli operatori economici in condizioni di concorrenza: condizione ritenuta indispensabile per una corretta
gestione degli appalti pubblici, nei diversi settori coinvolti, in vista della realizzazione degli interessi pubblici da soddisfare per il tramite della sottoscrizione dei relativi contratti.
In questa prospettiva, il Codice italiano dei contratti pubblici (d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50) attua le Direttive europee concernenti le procedure di aggiudicazione dei contratti di concessioni e degli appalti pubblici, nonché le procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (Direttiva 2014/23/UE, Direttiva 2014/25/UE; Direttiva 2004/17/CE).
Si tratta di una legislazione particolarmente complessa, che si diversifica in considerazione delle differenti tipologie di contratti pubblici da affidare, nonché in ragione dei differenti settori dell’intervento pubblico, rispetto ai quali valgono peculiari regole. Inoltre, la complessità del quadro delle regole è determinata anche dalle differenti prescrizioni valide nelle molteplici fasi di gestione
dei contratti pubblici: infatti, alla fase di aggiudicazione del contratto pubblico, retta da regole pubblicistiche (cd. di evidenza pubblica), segue necessariamente una fase di esecuzione del contratto, informata a regole di natura privatistica (tuttavia, con alcune particolarità giustificate dal coinvolgimento di una Pubblica Amministrazione). L’effettiva soddisfazione degli interessi pubblici, perseguiti per il tramite della stipula dei contratti pubblici, presuppone, dunque, la corretta gestione di molteplici fasi procedurali, oggetto di una disciplina composita. Si tratta, peraltro, di una legislazione oggetto di continuo aggiornamento in ragione dell’evoluzione dei bisogni della collettività che progressivamente emergono, nonché a causa delle criticità che gradualmente si
pongono in sede di concreta applicazione delle regole vigenti da parte degli apparati pubblici.
Inoltre, l’effettiva realizzazione degli interessi della collettività perseguiti con l’affidamento dei contratti pubblici, presuppone, quale indefettibile condizione, anche l’osservanza della normativa
posta al fine di evitare fenomeni di corruzione; a tal fine, particolare rilevo assumono le indicazioni provenienti dalla Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), appositamente istituita con compiti di prevenzione della corruzione ed attuazione della trasparenza e vigilanza sui contratti pubblici.
Nella fase attuale, il contesto normativo in cui una Pubblica Amministrazione si trova ad operare è reso ancor più complesso per effetto della legislazione c.d. emergenziale, il cui varo è stato reso necessario in conseguenza della nota pandemia da Covid-19, e, prima ancora, a causa di alcuni eventi sismici che hanno interessato alcune regioni italiane, tra cui la Regione Marche.
La risposta a tale situazione è stata la promulgazione di una legislazione emergenziale (via via stratificatasi), con l’attribuzione di poteri incisivi ad un Commissario Straordinario del Governo, cui
spetta il compito di programmare l’uso delle risorse finanziarie e fornire alle Amministrazione coinvolte indicazioni necessarie per la progettazione e l’esecuzione degli interventi di ricostruzione post sisma (d.l. 17 ottobre 2016, n. 189; d.l. 18 aprile 2019, n. 32). Inoltre, il Legislatore è a più riprese intervenuto con provvedimenti che hanno profondamente inciso sulla normativa vigente in materia di contratti pubblici. Ci si riferisce, in particolare, al d.l. 16 luglio 2020, n. 76, al d.l. 31 dicembre 2020, n. 183, alla l. 30 dicembre 2020, n. 178, nonché al d.l. 31 maggio 2021, n. 77. Tali provvedimenti hanno progressivamente ampliato l’ambito di applicazione delle peculiari regole volute per fronteggiare le situazioni di crisi, estendendone peraltro l’efficacia temporale dei regimi del tutto ‘speciali’ introdotti con lo scopo di semplificare ed accelerare l’esecuzione delle opere pubbliche. In particolare, l’obiettivo della semplificazione nella gestione degli appalti pubblici è perseguito con la previsione di differenti regimi di deroga della vigente legislazione (regimi diversificati a seconda che i contratti da affidare siano “sotto” o “sopra” soglia comunitaria, o comunque in ragione del settore coinvolto, ritenuto bisognoso di interventi urgenti). Peraltro, rispetto alle opere di particolare rilievo strategico, al regime derogatorio si affianca, in una logica anch’essa derogatoria, la previsione della nomina di un commissario straordinario.

Didattica

Sede del corso

camerino (MC), italia

Durata del corso

gen 2023 - gen 2024

CFU rilasciati

Numero di ore

1500

Lingue in cui è tenuto il corso

Italiano

Requisiti di accesso

Titolo di studio

Laurea triennale, Laurea magistrale, specialistica o corso pre riforma

Settore di Laurea

politico-sociale e comunicazione, giuridico

Ammissione

Costo totale

non specificato

Sbocchi professionali

Il Master è rivolto a:
(i) operatori del diritto appartenenti a Pubbliche Amministrazioni o soggetti privati, a vario titolo coinvolti nella gestione dei contratti pubblici (ad es. fasi di programmazione, di aggiudicazione e di
esecuzione);
(ii) avvocati del libero foro o legali interni di Pubbliche Amministrazioni o soggetti privati, a vario titolo coinvolti nella gestione dei conflitti insorti nell’ambito dell’attività di gestione dei contratti pubblici, nonché nella conduzione del relativo contenzioso avanti al Giudice Amministrativo;
(iii) personale tecnico (ad es. ingegneri, architetti) appartenente a Pubbliche Amministrazioni o soggetti privati, a vario titolo coinvolto nella gestione dei contratti pubblici (ad es. coordinamento tra strumenti urbanistici e programmazione ed esecuzione delle opere pubbliche).

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